giovedì 30 agosto 2012
Dalla parte del lupo cattivo
E’ con un po’ di stupore e con rammarico, che negli ultimi tempi ho letto e sentito della minaccia che il lupo potrebbe costituire per la pastorizia e l’agricoltura di valli come le nostre.
Appare chiara un’evidente disinformazione oltre che un pericoloso retaggio culturale che affonda le radici in un oscurantismo quasi medioevale. E’ come se la causa delle sfortune e della crisi delle attività agropastorali, peraltro già in atto da tempo, fosse oltremodo da attribuire al lupo e non (come spesso invece accade) a una cattiva gestione che non punta affatto sulla filiera corta, sull’innovazione e sulle “idee”. Si badi, chi scrive è uno strenuo difensore della pastorizia alpina e ben conosce le estreme difficoltà cui ormai pochi coraggiosi vanno incontro per mantenerla viva. Eppure, una maggiore attenzione nella “prevenzione” potrebbe garantire una perfetta convivenza tra un predatore naturale selvatico come il lupo e l’uomo, evitando così di legittimare qualche atto sconsiderato che, dietro la penosa scusa di difendere la pastorizia, potrebbe invece risolversi in mero bracconaggio. Perché, si creda, ho talvolta sentito difendere questa pratica illegale quasi si trattasse di una “tradizione” per le nostre valli, quando cacciatore e bracconiere erano messi sullo stesso piano per questioni di sopravvivenza. Si sappia, invece, fatto che mi sembra più utile per una corretta informazione, che la Politica Agricola Comunitaria (PAC) per il 2014-2020 prevede tra le sue priorità un incentivo per la conservazione delle specie di particolare pregio, tra cui il lupo, così come la difesa degli habitat naturali. E’ l’Europa a chiedercelo. Nonostante i tagli annunciati, inoltre, si renderanno disponibili 1 miliardo e 200 milioni di Euro per le attività agricole e zootecniche italiane. Nei programmi di Sviluppo Rurale delle Regioni, come ha chiesto il WWF, una parte delle risorse dovrebbe essere impiegata per la prevenzione e la riduzione dei danni causati dalle specie selvatiche, evitando così che la soluzione unica (che molti vorrebbero) sia l’abbattimento. Difendere la biodiversità è l’unica strada possibile per contrastare una dequalificazione del territorio sempre più invasiva, il cui risultato è uno squilibrio dell’habitat naturale. Dunque, ci si pensi bene prima di dire che esiste un reale “problema lupo”. Se poi dovesse capitarvi girovagando per le nostre montagne di incontrare questo schivo e magnifico animale, godetevi il momento, unico e imperdibile.
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Stupenda presa di posizione. Le parole che hai usato: "un’evidente disinformazione oltre che un pericoloso retaggio culturale che affonda le radici in un oscurantismo quasi medioevale". sono assolutamente vere.
RispondiEliminaMedioevale, sì Marco, siamo davvero ripiombati al Medioevo. E l'aspetto più inquietante è che, sebbene oggi non abbiamo più scuse per essere ignoranti, vista la facilità di accesso alle conoscenze che ci offre la Rete, ci siano ancora persone che ragionino in quel modo.
Forse non si tratta solo di disinformazione ma, semmai, di uno sfruttamento, da parte dei soliti "pochi" (furbi di razza italiana, come il lupo in questione),dell'ignoranza della maggioranza?
Complice di questa situazione è anche la nostra televisione pubblica che dovrebbe fornire anche cultura della montagna invece che le solite idiozie da "Canone RAI".
Un video davvero molto interessante sul ritorno del lupo l'ho postato lo scorso marzo:
http://camoscibianchi.wordpress.com/2012/03/12/il-ritorno-del-lupo-nel-gran-paradiso/
Ottimo articolo, ben detto! Il lupo è diventato strumento e caprio espiatorio, in una situazione dove alcuni manipolatori sguazzano nell'ignoranza. Sanno solo dire "facciamo come in Francia" ma omettono di parlare della PAC e del fatto che la conservazione sia una priorità della UE. E poi non siamo nel Medioevo, uccidere non deve essere una soluzione, convivere con il lupo si può... e si deve!
RispondiEliminaAbbiamo invitato alla lettura del tuo articolo sulla nostra pagina Facebook, sulla quale se vorrai sei il benvenuto:
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Dalla parte del Lupo